mercoledì 30 novembre 2016

FERNANDO PESSOA . NUVOLE

il 30 novembre 1935 lasciava questo mondo Fernando Pessoa
Questa è una delle sue poesie più belle....

Nuvole...
Nuvole… Oggi sono consapevole del cielo, poiché ci sono giorni in cui non lo guardo ma solo lo sento, vivendo nella città senza vivere nella natura in cui la città è inclusa.
Nuvole… Sono loro oggi la principale realtà, e mi preoccupano come se il velarsi del cielo fosse uno dei grandi pericoli del mio destino.
Nuvole… Corrono dall’imboccatura del fiume verso il Castello; da Occidente verso Oriente, in un tumultuare sparso e scarno, a volte bianche se vanno stracciate all’avanguardia di chissà che cosa; altre volte mezze nere, se lente, tardano ad essere spazzate via dal vento sibilante; infine nere di un bianco sporco se, quasi volessero restare, oscurano più col movimento che con l’ombra i falsi punti di fuga che le vie aprono fra le linee chiuse dei caseggiati.
Nuvole… Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia. Sono l’intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente più il niente di me stesso.
Nuvole… Che inquietudine se sento, che disagio se penso, che inutilità se voglio!
Nuvole… Continuano a passare,alcune così enormi ( poiché le case non lasciano misurare la loro esatta dimensione ) che paiono occupare il cielo intero; altre di incerte dimensioni, come se fossero due che si sono accoppiate o una sola che si sta rompendo in due, a casaccio, nell’aria alta contro il cielo stanco; altre sono ancora piccole, simili a giocattoli di forme poderose, palle irregolari di un gioco assurdo, da parte, in un grande isolamento fredde.
Nuvole… Mi interrogo e mi disconosco. Non ho mai fatto niente di utile né farò niente di giustificabile. Quella parte della mia vita che non ho dissipato a interpretare confusamente nessuna cosa, l’ho spesa a dedicare versi prosastici alle intrasmissibili sensazioni con le quali rendo mio l’universo sconosciuto. Sono stanco di me oggettivamente e soggettivamente. Sono stanco di tutto e del tutto di tutto.
Nuvole… Esse sono tutto,crolli dell’altezza, uniche cose oggi reali fra la nulla terra e il cielo inesistente; brandelli indescrivibili del tedio che loro attribuisco: nebbia condensata in minacce incolori; fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti.
Nuvole… Sono come me un passaggio figurato tra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l’oscurità, finzioni dell’intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.
Nuvole… Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto.


domenica 10 aprile 2016

.Nino Júdice

Un gatto, in casa, solitario, sale
sulla finestra perché dalla strada
lo vedano.
Il sole batte nel vetro
e riscalda il gatto che, immobile
sembra un oggetto.
Sta lì perché
lo invidino, indifferente
a chi lo chiama.
Per non so quale privilegio,
i gatti conoscono
l'eternità.
.Nino Júdice

Blaga Dimitrova



SALA D'ASPETTO
L'intero spazio della mia vita
fu una sala d'aspetto da soglia a soglia,
racchiusa da vetri con aria in cornici d'acciaio
sotto le picche incrociate
di lancette d'orologio.
Stare in ascolto. Sussurrare. Trattenere il respiro.
Attendere un qualche segnale.
Ritardo. E di nuovo.
Ancora un poco. Già domani. Ancora
un attimo di pazienza infinita.
Se sbattevo l'ala contro l'aria vitrea,
invece di infrangerla,
era l'aria a spezzare la mia ala.
Sono già trascorsi i miei secondi.
Non saprò aspettare. Ma confuso
come in un sogno apparve
attraverso i vetri sporchi,
quasi in uno specchio nella nebbia,
il mio volto riflesso.
Era il volto stesso dell'attesa,
giunto al punto di pietrificazione.
E ho capito, all'improvviso:
c'è sempre un'ultima scadenza
per infrangerlo col naso -
per smuovere quest'aria inchiodata.
Non arriverà più un treno da altri luoghi.
Non più.
Dovrò io stessa diventare
il fischio di un treno lontano,
e un ritmo affannoso
sempre più veloce, sempre più vicino,
sempre più qui!
Blaga Dimitrova

Hanna Hirsch

Breakfast-time, 1887
Hanna Hirsch (cambiò il nome in Pauli dopo il matrimonio col pittore Georg Pauli) (1864 - 1940) pittrice svedese. Studiò per un breve periodo a Parigi ed espose al Salon.
Come la maggior parte degli artisti svedesi della sua generazione la sua pittura, più che impressionista a tutto tondo, fu vicina ai francesi "juste milieu" ("via di mezzo", così furono chiamati gli artisti che tendevano a conciliare la pittura accademica e quella impressionista).

G. K. Chesterton



Il mondo non finirà mai per mancanza di meraviglie,
ma soltanto quando l'uomo cesserà di meravigliarsi.
G. K. Chesterton

Risultati immagini per G. K. Chesterton



Gilbert Keith Chesterton - Wikipedia

https://it.wikipedia.org/wiki/Gilbert_Keith_Chesterton

Gilbert Keith Chesterton (Londra, 29 maggio 1874 – Beaconsfield, 14 giugno 1936) è stato uno scrittore, giornalista e aforista inglese. Scrisse un gran numero di ...

martedì 23 febbraio 2016

Francisco Brines

Vivo nell’intimità della casa vuota,
e nelle stanze disabitate
posso sentire il suono attutito della vita,
toccare il tempo congelato,
gustare negli specchi un sapore dolce,
la noia di un'immagine senza gioventù.
E ci sono, però, il calore di una vita già indossata,
il segreto entusiasmo di essere stato.
Francisco Brines

Nazim Himket



Ho vissuto molto o poco?
Mi è impossibile a dirlo.
Camminando sono caduto col viso a terra,
ho perso qualche cosa nella polvere.
Ero albero, ero mare.
I miei usignoli erano in gabbia, non lo sapevo.
I miei pesci erano nella rete.
E così, mia rosa,
la tristezza, come una pietra bianca che lava la pioggia.
E così, mia rosa,
scrivo quel che mi attraversa
e nessuno legge, nessuno ascolta.
Nazim Himket
    Nazım Hikmet
    Poeta
    Nâzım Hikmet-Ran, in italiano spesso scritto Nazim Hikmet, è stato un poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco. Wikipedia
    Data di nascita15 gennaio 1902, Salonicco, Grecia
    Data di morte3 giugno 1963, Mosca, Russia
    ConiugeVera Tulyakova (s. 1960–1963)

Pablo Neruda - Chiedo silenzio



Pablo Neruda - Chiedo silenzio
Ora, lasciatemi tranquillo.
Ora, abituatevi senza di me.
Io chiuderò gli occhi
E voglio solo cinque cose,
cinque radici preferite.
Una è l'amore senza fine.
La seconda è vedere l'autunno.
Non posso vivere senza che le foglie
volino e tornino alla terra.
La terza è il grave inverno,
la pioggia che ho amato, la carezza
del fuoco nel freddo silvestre.
La quarta cosa è l'estate
rotonda come un'anguria.
La quinta cosa sono i tuoi occhi.
Matilde mia, beneamata,
non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io muto la primavera
perché tu continui a guardarmi.
Amici, questo è ciò che voglio.
E' quasi nulla e quasi tutto.
Ora se volete andatevene.
Ho vissuto tanto che un giorno
dovrete per forza dimenticarmi,
cancellandomi dalla lavagna:
il mio cuore è stato interminabile.
Ma perché chiedo silenzio
non crediate che io muoia:
mi accade tutto il contrario:
accade che sto per vivere.
Accade che sono e che continuo.
Non sarà dunque che dentro
di me cresceran cereali,
prima i garni che rompono
la terra per vedere la luce,
ma la madre terra è oscura:
e dentro di me sono oscuro:
sono come un pozzo nelle cui acque
la notte lascia le sue stelle
e sola prosegue per i campi.
E' che son vissuto tanto
e che altrettanto voglio vivere.
Mai mi son sentito sé sonoro,
mai ho avuto tanti baci.
Ora, come sempre, è presto.
La luce vola con le sue api.
Lasciatemi solo con il giorno.
Chiedo il permesso di nascere

Emily Dickinson

Come se il mare separandosi
svelasse un altro mare,
questo un altro, ed i tre
solo il presagio fossero
d’un infinito di mari
non visitati da rive -
il mare stesso al mare fosse riva -
questo è l’eternità.
Emily Dickinson

Khalil Gibran

L'ottimista vede la rosa e non le spine; 
il pessimista si fissa sulle spine, dimentico della rosa.
Khalil Gibran

    Khalil Gibran
    Poeta
    Khalil Gibran è stato un poeta, pittore e filosofo libanese. Libanese di religione cristiano-maronita emigrò negli Stati Uniti; le sue opere si diffusero ben oltre il suo paese d'origine: fu tra ... Wikipedia
    Data di nascita6 gennaio 1883, Bsharre

domenica 10 gennaio 2016

Gesualdo Bufalino

In un mondo di arrivisti, buona regola è non partire.
Gesualdo Bufalino
Ph. Erwin Blumenfeld, 'Nude in broken mirror', New York, 1944
    Gesualdo Bufalino
    Scrittore
    Gesualdo Bufalino è stato uno scrittore, poeta e aforista italiano. Per gran parte della vita insegnante liceale, si è rivelato tardivamente, nel 1981, all'età di 61 anni con il romanzo Diceria ... Wikipedia
    Data di nascita15 novembre 1920, Comiso
    Data di morte14 giugno 1996, Vittoria

Edward Estlin Cummings

Fidati del tuo cuore,
se il mare prende fuoco,
e vivi per amore,
anche se le stelle camminano all’indietro.
Edward Estlin Cummings
Ph. unknown
foto di Enrico Tonetto.
    Edward Estlin Cummings
    Poeta

    Edward Estlin Cummings, più noto come E.E. Cummings o e.e. cummings, è stato un poeta, pittore, illustratore, drammaturgo, scrittore e saggista statunitense. Wikipedia
    ConiugeMarion Morehouse (s. 1934–1962), Anne Minnerly Barton (s. 1929–1932), Elaine Orr (s. 1924–1924)