domenica 29 marzo 2015

Fabio Salvatore

Fabio Salvatore

fabio salvatore scrittore








scrittore
Nato nel 1975, scrittore e regista, inizia la sua carriera artistica in teatro. Formato e diretto da grandi maestri – Enzo Garinei, Walter Manfrè, Corrado Veneziano, Giorgio Albertazzi – ha interpretato ruoli in importanti produzioni teatrali, televisive e cinematografiche. Fondatore del Magna Grecia Awards, ha diretto spot sociali e numerose opere teatrali. Ha scritto Cancro, non mi fai paura (2008), La paura non esiste (2010), Ti cerco da sempre (2010). Ha scelto la scrittura come terapia alla sua sofferenza e per essere testimone vivo di una fede che sposta le montagne. Per Piemme ha pubblicato con successo il volume A braccia aperte fra le nuvole (2012).
“La paura non esiste” (edito da Alberti). La storia di un lungo e sofferto cammino attraverso la malattia, il racconto di due giovani il cui destino si incrocerà in un percorso condiviso. Un romanzo dove amore, speranza e fede si incontrano per ritrovare il senso della vita, nella riscoperta di ideali e di obiettivi comuni.  Dopo il successo di pubblico e critica di Cancro, non mi fai paura - opera che si appresta ad apparire sui grandi schermi e nei teatri – Salvatore ritorna con un romanzo shock autobiografico, senza regole né frasi fatte, che con veemenza difende il diritto alla vita contro chi non la vive appieno, non la rispetta e finisce con il distruggere se stesso e gli altri. Un’opera che lancia un forte e chiaro messaggio: non bisogna mai soccombere di fronte al male, affrontarlo è la suprema lezione di vita. Edito da Aliberti, i ricavati dei diritti d’autore del libro verranno devoluti all’Associazione Nuovi Orizzonti, nata con l’obbiettivo di far fronte al disagio sociale soprattutto giovanile.Affaritaliani.it ha incontrato l’autore.

LA STORIA - Durante l’ennesimo ciclo di terapie Andrea s’imbatte in Emanuele. Lo incontra in un letto di ospedale, in un momento di estrema fragilità. Ex dj di ventisei anni, Emanuele si ritrova infatti a fare i conti con un passato torbido. L’abuso di alcol e droga l’ha ridotto a una larva e la malattia che l’ha colpito all’improvviso lo annienta completamente, rendendolo incapace di reagire. Nell’amico Andrea trova un’ancora di salvezza, uno sprone ad andare avanti e ad affrontare l’ennesima prova difficile alla quale la vita lo sottopone. In questo caso non è il tempo a lenire le ferite, ma la riscoperta dell’amicizia e della fede. Grazie all’affetto fraterno del compagno di stanza, tra i due giovani si stabilisce un’incredibile empatia e germoglia un’amicizia che con il passare degli anni diventa inossidabile. La condivisione del dolore e lo scambio di esperienze drammatiche si rivelano catartici: Emanuele non soltanto riacquista fiducia in se stesso, ma riesce come Andrea a sconfiggere lo “Scarafaggio” e a irradiare di luce il buio dell’anima.

Dopo il “Cancro non mi fa paura”, arriva “La paura non esiste”. Che cosa è cambiato in te tra un libro e l’altro?
“E’ la continuazione di una pagina molto importante della mia vita. E che rimane sempre presente dentro di me. Non può essere una pagina passata, perché il cancro quando non è più nel tuo corpo, rimane nella tua mente”

Ma forse è la mente che cambia.
“Sì, è una mente positiva, che affronta in modo positivo il dolore. Non lo vive più in modo drammatico o negativa. Lo vivi con la gioia dell’anima”

Un passo avanti verso la serenità…
“Sì, nel mio flusso di coscienza che mi ha dato la possibilità di guardarmi dentro ancora di più. E nello stesso tempo donare a me stesso e anche agli altri. Dico sempre che se non si ama se stessi non si può amare gli altri. E’ stato questo che mi ha portato a spogliarmi ancora una volta e a raccontare un tema fondamentale come il diritto alla vita”.

Quanto la malattia ha cambiato la tua vita.
“Tantissimo. Ho avuto di fronte il mio io, chiuso in una stanza bunker. Perché facevo la terapia in una stanza bunker, malato di cancro. E un malato di cancro che incontra uno che si fa di cocaina. E ti viene voglia di aiutarlo”

Facciamo un passo indietro. Andrea è malato di cancro, Emanuele ha grossi problemi di cocaina…
“Sono tutte storie vere. Andrea sono io e mi racconto in terza persona. Emanuele è lo pseudonimo di una persona che è stata fondamentale”

Quanto è stato importante questo incontro? trovare nella vita una persona che ha altri tipi di difficoltà?
“Posso dire che è stato l’incontro della mia vita. Che mi ha insegnato prima di tutto che non bisogna mai giudicare gli altri. Bisogna vivere la vita, vivere le esperienze, contaminarsi positivamente”.

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